Diletta è parte della famiglia ma è anche una dei giovani atleti che Muba Gioielli ha deciso di sostenere. Ciò che ci stimola in loro è la passione che li spinge a superare ogni sacrificio richiesto pur di rincorrere i loro sogni. Questi giovani sono tanti e ognuno di loro meritevoli per il solo fatto di dimostrare costanza e impegno in ciò che hanno scelto di vivere. Non sempre è un percorso facile, lineare, la determinazione è un elemento imprescindibile ma non è l'unico. Spesso il sacrificio non sembra essere ripagato anche se noi crediamo che ogni attimo vissuto con l'entusiasmo di chi progetta il proprio futuro, qualunque esso sia, ha un valore immenso.
Abbiamo incontrato Diletta Bucciardini, atleta della squadra regionale Toscana (C.A.T.) per una chiacchierata sulla sua attività agonistica e su quanto ha influito e sta influendo sulla sua vita di millennial.
Ciao Diletta. A che età hai iniziato a sciare?
Ho iniziato a sciare più o meno a 4 anni, per gioco, come spesso capita, con la famiglia.
Come nasce la tua passione per l'agonismo e dove hai iniziato la tua carriera sciistica?
La mia passione non ha avuto un inizio preciso ma un crescendo che ha coinciso con uno spirito competitivo che ho alimentato da quando mi sono iscritta al mio primo sci club. Da quel momento la voglia di migliorare, di confrontarmi ogni giorno con un un gruppo sempre molto stimolante ha senza dubbio contribuito. Le mie prime gare sono state a Marilleva ma ero molto piccola. In seguito mi hanno iscritta allo Sci Club Il Lanciotto dove, all'Abetone, è nata e si è sviluppata la mia carriera sciistica.
Quali sono stati i tuoi risultati più significativi e quali difficoltà hai trovato sul tuo percorso?
I miei risultati più significativi sono stati, oltre a vari podi e vittorie in Toscana fino alla categoria allievi, i 45 punti confermati del primo anno di categoria giovani in gigante e una buona posizione agli "Aspiranti" a Sarentino. Difficoltà, in un percorso impegnativo come quello che ho intrapreso, ne ho riscontrate diverse, dalle più banali, alla scuola, ai rapporti interpersonali, agli infortuni, alle crisi per mancata prestazione. Ho imparato a gestire ogni momento, affrontandolo nel modo migliore, con lo spirito più costruttivo e autocritico possibile.
A cosa hai dovuto rinunciare per seguire la tua passione?
Ho rinunciato ad una vita da adolescente "normale" a tanti vizi, cene e feste con gli amici, persi nel corso degli anni per la mia ricorrente assenza. Le rinunce sono tante ma la passione non ti permette di percepirne il peso.
Come hai conciliato lo studio con l'attività agonistica?
Non è stato per niente facile. Lo sci, già a questo livello ti impegna moltissimo e la scuola non transige. Sicuramente il percorso scolastico che avevo scelto (liceo linguistico) non era tra i più semplici e riuscire a stare al passo con il programma, soprattutto quando da parte dell'istituzione non c'è condivisione e comprensione per le scelte fatte, diventa uno scoglio insormontabile. Studiavo tutte le sere fino alle tre di notte perché durante il giorno avevo gli allenamenti. Ho affrontato discussioni con i professori che non tolleravano le mie costanti assenze, a loro avviso, ingiustificate. Raggiungere la maturità è stato duro e snervante.
Come superi i momenti di grande stress fisico e mentale?
Comunque sono un'adolescente quindi direi ascoltando musica e condividendo tempo a ridere e scherzare con i miei compagni di squadra, una seconda famiglia. L'appoggio morale che ci trasmettiamo, poter contare l'una sull'altra è un caposaldo.
Quali altre passioni hai oltre lo sci?
Amo gli animali e andare a cavallo ma sto anche scoprendo la passione per il lavoro presso la ditta di famiglia soprattutto nel settore creativo.
Cosa ti sta insegnando questa esperienza agonistica e quali sono i tuoi obiettivi?
Questa esperienza mi ha sempre insegnato, fin da piccola, l'indipendenza, a combattere e a resistere. E' uno sport duro che ti presenta tante sfide: resistere al freddo, alla pioggia, al vento, alle bufere, alla fatica, al dolore fisico, alla stanchezza e alla pressione mentale. Lo sci ti obbliga a metterti in gioco e a combattere ogni giorno contro te stesso e le tue aspettative. Ho imparato molto in questi anni soprattutto i principi dell'umiltà e della tenacia, valori che ora mi ritrovo nella vita e nel lavoro.
Sono sempre stata molto ambiziosa con l'intento di raggiungere il massimo da me stessa anche se a volte non basta per raggiungere i propri obiettivi. Adesso punto ad entrare in un gruppo sportivo.
Quanto ha influito sul tuo percorso, il sostegno della famiglia?
La famiglia è stata ed è tuttora, fondamentale nel mio percorso. Mi ha sempre sostenuta senza smettere mai di credere in me anche quando io stessa non lo facevo. Hanno sempre rispettato le mie scelte contribuendo, regalandomi leggerezza e divertimento senza farmi pesare il sacrificio che tutto ciò comportava. Non avere pressioni da parte loro mi ha consentito di gareggiare solo per i miei obiettivi, per me stessa e per nessun altro.
Ora ti farò qualche domanda più personale, per conoscerti meglio. Ti piace leggere? Cosa stai leggendo ora?
Amo molto leggere. ultimamente ho letto molti libri legati al mondo dello sport e degli sportivi. Al momento sto leggendo "Mente da campione" di Jim Afremow. Allenare la mente per creare l'equilibrio tra adrenalina e concentrazione, essere più forti ed imparare a vincere, è una meta per tutti gli sportivi che si cimentano con l'agonismo.
Quale tipo di dieta segui per sostenere la tua attività?
Non seguo una vera e propria dieta ma una linea guida in base agli allenamenti per sostenere e fortificare il mio fisico là dove ne ho maggior bisogno. Sono comunque seguita da professionisti per bilanciare al meglio la mia alimentazione.
Parliamo di vita sociale. E' conciliabile una sorta di vita sociale consueta per la tua età, con l'attività che svolgi?
Diciamo che una vita sociale consueta no, decisamente no. Tante rinunce, mancati incontri con gli amici, sempre più radi, niente feste di compleanno o molto poche e quasi mai i week end, insomma difficilmente conciliabile ma non mi è mai pesato più di tanto. La motivazione è sempre stata la priorità.
Cosa ti senti di dire ad un giovanissimo che decide di iniziare un percorso simile?
Lo sci è uno sport costoso, che mette alla prova il tuo fisico e la tua mente portandolo al limite. Se hai passione, capacità e possibilità, non pensarci e fallo, perchè non esiste niente di meglio che trovarsi in cima al monte, con la neve appena battuta, gli sci appena preparati, l'aria pungente, il sole caldo e quelle farfalle dentro che ti spingono fino a volare.
Grazie Diletta e in bocca al lupo per il tuo futuro.
I giovani hanno bisogno della nostra fiducia, noi di Muba Gioielli crediamo in loro!
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